Marzo / Aprile 2016
LA TUA GIOIA SIA PIENA
“Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!”.
Ricordo che quando sentii pronunziare questa espressione dal Santo Padre Giovanni Paolo II, nell’omelia di inizio del suo Pontificato, avvertii dentro di me una scossa elettrica, un movimento interiore quasi magico che mi procurò un “ben-essere” che si irradiava in tutta la mia persona , ma difficile da comunicare con le parole perché sarebbero strette e inadeguate. Se posso dare una pallida idea, provavo in quel momento quella stessa emozione che prova lo spirito di fronte all’immensità del mare o davanti alla maestosità delle più alte montagne: respirare a pieni polmoni per sentirsi leggeri e proiettati in una dimensione trascendente. Ho provato una gioia immensa!
Il Signore, che mi chiedeva ancora di spalancare il mio cuore a Lui, provocava in me un bisogno di movimento interiore, di slancio, di rischio, di esplosione della gioia che mi veniva dalla certezza del suo amore. E’ questa la vera gioia, pura e totale: un inno di giubilo che sale da tutto l’essere a Dio, un incontro dolce tra due “amanti”. La vera gioia ha bisogno di essere comunicata, di essere contagiata, così come si fa quando partecipiamo ad una festa. Cosa fa il lebbroso quando viene guarito da Gesù? Subito “va”, non si concentra su se stesso a godere della sua guarigione. La vitalità che avverte, non solo fisica, lo spinge verso gli altri, proclama, diffonde il messaggio, non può tacere perché la gioia dell’incontro con il Signore della vita è grande. Gesù non è un semplice guaritore dei mali dell’uomo, ma apre un orizzonte nuovo alla nostra vita e ci aiuta a dare senso anche alla sofferenza.
La Pasqua che celebriamo è la gioia della vita che si rinnova, è ricominciare una vita completamente nuova nel modo di conoscere, di amare, di fare, di essere.
Lasciamoci “toccare” anche noi da Cristo Risorto , faremo esperienza di una gioia vera, di una gioia che può farsi piena, malgrado ogni difficoltà.